Le cause della stitichezza: vita sedentaria e stress

Un disturbo diffuso tra la popolazione spesso causato da cattive abitudini. Come limitarlo?

13 Ottobre 2022
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A soffrire di stitichezza sembra essere almeno il 40% della popolazione, sebbene questa percentuale o potrebbe essere solo una stima. Negli ultimi anni, complici stili di vita più frenetici e sedentari, in molti sperimentano questo disturbo: la stipsi è solitamente transitoria e risolvibile con alcune attenzioni, ma non va sottovalutata, perché si può cronicizzare e alla lunga un transito rallentato può danneggiare il nostro intestino.

I sintomi della stitichezza

Si parla di stitichezza quando i movimenti intestinali sono meno di 3 alla settimana. La condizione viene definita stipsi cronica quando la sintomatologia si presenta per più di 3 mesi su 6 continuativi. I sintomi che accompagnano la stitichezza sono:

  • feci dure e granulose
  • necessità di sforzo per andare in bagno
  • dolore all’evacuazione
  • sensazione di non svuotarsi completamente
  • crampi addominali
  • gonfiore
  • senso di pesantezza sullo stomaco

La sedentarietà come fattore di rischio per la stitichezza

Non sono poche le patologie il cui rischio aumenta con la sedentarietà; pertanto, il movimento è un toccasana per il nostro organismo: fare attività fisica quotidiana consente di mantenere un peso adeguato, scongiura l’obesità, abbassa il rischio di malattie cardiovascolari, diabete, cancro, ma porta anche benefici alla sfera psicologica, riducendo la comparsa di depressione e demenza. 

Ebbene, anche stipsi e sedentarietà vanno a braccetto: chi trascorre gran parte della giornata seduto e non pratica sufficiente movimento ha più probabilità di trovarsi a fronteggiare la stitichezza. Se già se ne soffre, stare fermi può peggiorare i sintomi. Muoversi infatti stimola la peristalsi intestinale e facilità l’evacuazione, riducendo la permanenza delle feci nel colon. Il materiale fecale, se rimane troppo a lungo nell’intestino, tende a cedere acqua e a indurirsi, cosa che rende ancor più difficile l’evacuazione. I rischi del ristagno di feci sono anche aumento di gas e, alla lunga, più probabilità di essere colpiti da tumori all’intestino. L'attività sportiva moderata, inoltre, sembra migliorare la qualità del microbiota, stimolandone la varietà. All'interno dell’intestino, infatti, vivono numerosi microrganismi “buoni”, come batteri, virus, protozoi e funghi, che alimentiamo con la dieta.

Un microbiota in salute è un microbiota vario, dove non ci sono microbi che prevalgono su altri. La disbiosi intestinale, il disequilibrio di questa popolazione, porta disturbi come la diarrea, la stitichezza e più in generale la sindrome dell’intestino irritabile. 

Esiste la stitichezza da stress?

Non è più un mistero che emozioni e pancia siano collegate, tanto da parlare ormai di asse intestino-cervello. A chi non è capitato di sentire un improvviso desiderio di andare in bagno prima di una prova difficile, un esame, un colloquio di lavoro? 

Ansia e stress influiscono sulla salute del nostro apparato digerente, quindi anche sui movimenti intestinali. Ne sa qualcosa chi soffre di bruciore allo stomaco causato da nervosismo o preoccupazioni, così come conosce bene certi fastidiosi sintomi chi ha la sindrome dell'intestino irritabile, caratterizzata da episodi di diarrea alternati a stitichezza. Lo stress dato da giornate frenetiche, passate per molte ore fuori casa, comporta anche l'abitudine di rimandare l’evacuazione, una consuetudine che porta l’intestino a impigrirsi. 

Un ultimo aspetto anche se non marginale è quello relativo all'alimentazione: non è raro, infatti, che si ricorra ad abbuffate - magari con quei cibi chiamati “spazzatura” - durante periodi di particolare carico emotivo. Pasti ricchi di grassi e poveri di fibre non aiutano certo l'intestino a liberarsi con facilità.

Rimedi per la stitichezza

Per risolvere la stitichezza i rimedi sono vari e partono da semplici attenzioni che non richiedono alcuna assunzione di farmaci. Tutto può iniziare dalle buone abitudini, talvolta difficili da avviare, ma che si rivelano preziose per la nostra salute.

È bene trovare qualche ora di tempo durante la settimana per praticare attività fisica. Può essere uno sport, senza troppi eccessi, oppure una semplice camminata di almeno 40 minuti a passo sostenuto. Oltre a stimolare i movimenti intestinali, l'attività motoria, specialmente se fatta all'aria aperta, è anche preziosa per il nostro umore e per l'interazione sociale.

Diarrea e stitichezza ormai sappiamo che possono essere causate da un disequilibrio tra i microbi buoni dell'intestino, per questo risultano efficaci  integratori a base di probiotici,  fatti di ingredienti preziosi molto simili a quelli che si trovano in alimenti come lo yogurt, il kefir e altri prodotti fermentati. 

Mangiare bene, poi, non significa solo scegliere cibi facilmente digeribili o evitare cibi che aumentino la stitichezza, ma significa anche prestare attenzione al modo in cui si mangia. La fretta, la voracità, il masticare poco i bocconi rendono l’addome gonfio e complicano la digestione. Una dieta povera di frutta, verdura e fibre integrali, reperibili per esempio in pane o pasta, aumenta il rischio di stitichezza, che si acuisce quando non ci idratiamo a sufficienza. Infatti, assumere fibre da sole non basta, anzi è controproducente: il volume delle feci aumenta, sebbene queste rimangano dure, perché povere di liquidi. L'accoppiata perfetta perciò è mangiare bene e bere a sufficienza.

I lassativi per la stitichezza più ostinata

Quando la stitichezza si fa più ostinata si possono scegliere dei lassativi. Ne esistono di più tipi che si differenziano in base al meccanismo di azione:

Tra i lassativi osmotici troviamo in particolare principi attivi come il macrogol, il sorbitolo e il lattulosio, con la capacità di richiamare e trattenere acqua nel colon, in modo da ammorbidire e poi rilasciare rapidamente le feci.

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