Mal di pancia nei bambini: sintomi e rimedi

Il tuo bambino ha mal di pancia dopo i pasti? Potrebbe trattarsi di cattiva digestione. Come riconoscerla?

5 Agosto 2024
Bambini con il mal di pancia

La digestione può essere davvero messa alla prova quando si mangia più del solito e questo non accade solo tra gli adulti: anche i più piccoli, infatti, non sono esenti da mal di pancia causati da “abbuffate” o da cibi troppo elaborati. Ma come riconoscere se il bambino ha solamente un episodio di cattiva digestione o mal di pancia? Una prima osservazione si può fare partendo dai sintomi.

Che cosa causa il mal di pancia nei bambini?

Il mal di pancia nei bambini è un disturbo comune che può avere molte cause, dalla semplice indigestione, a problemi più seri. È importante sapere quando preoccuparsi e quali rimedi possono alleviare i sintomi del bambino.

I bambini sono spesso attratti da dolci al cioccolato, caramelle, patatine fritte e molti altri cibi ricchi di grassi e zuccheri.
Questi alimenti possono causare il mal di pancia nei bambini, specialmente se consumati in dosi eccessive e magari anche velocemente, senza masticare a sufficienza, come accade quando mangiano mentre giocano o corrono. Questo può portare a una cattiva digestione e causare, quindi, il mal di pancia. Inoltre, abbinare a questi cibi bevande gassate, non fa che peggiorare la situazione.

Mal di pancia nei bambini: i sintomi più comuni

I bambini, spesso, lamentano mal di pancia e non solo quando sta per suonare la campanella. Questo malessere può avere cause diverse, perciò va sempre controllato. Il loro modo di definire questo dolore a volte è molto vago, quindi per un genitore è difficile comprenderne il motivo; ci si agita ancor di più se, oltre a lamentare questo fastidio, il bambino ha anche episodi di vomito.

In breve, i sintomi di cattiva digestione nei bambini possono essere:

  • Senso di pesantezza e pienezza allo stomaco;
  • Nausea;
  • Pallore;
  • Vomito.

In questi casi è consigliabile consultare il medico: il mal di pancia nei bambini può essere causato da una varietà di fattori, tra cui infezioni, stress, intolleranze alimentari o problemi più gravi come l'appendicite. Alcuni sintomi che richiedono attenzione medica includono:

  • Dolore persistente: se il mal di pancia dura più di 24 ore o è molto intenso, è importante consultare un medico.
  • Febbre alta: la presenza di febbre alta insieme al mal di pancia può indicare un'infezione.
  • Vomito persistente: il vomito continuo può portare a disidratazione e richiede attenzione medica.
  • Diarrea sanguinolenta: la presenza di sangue nelle feci è un segnale di allarme.
  • Gonfiore e rigidità addominale: un addome molto gonfio e rigido potrebbe indicare un problema serio.

Il mal di pancia da indigestione insorge comunemente entro 4 ore dal pasto, accompagnato da un senso generale di malessere e debolezza, e spesso anche pallore al viso. Se il bambino è piccolo, tenderà a richiamare l'attenzione del genitore. Difficilmente richiederà altro cibo e potrebbe lamentare una sensazione di acidità allo stomaco.

Altri sintomi spesso ricorrenti negli episodi di cattiva digestione sono l’eruttazione e il meteorismo: l’aria nella pancia si accumula per il modo scorretto in cui si è mangiato. Il senso di nausea può evolvere in vomito, che nei bambini, dopo aver mangiato, è spesso indicativo di una cattiva digestione.

Le cause che provocano ai bambini dolore alla bocca dello stomaco e vomito possono essere diverse e conoscerle aiuta a escluderle: tra le principali c'è, per esempio, la gastroenterite virale, quella che comunemente chiamiamo “virus intestinale”. È importante non confonderla con la cattiva digestione: di solito, un bambino che ha preso questo virus insieme al vomito presenta anche altri segnali, come diarrea, eccessiva debolezza e febbre. Il vomito, causato dal virus, può perdurare per qualche giorno ed esaurirsi dopo alcuni episodi, mentre nel caso di cattiva digestione il vomito si risolverà nel giro di ore (massimo un giorno), talvolta con un solo episodio.

Bisogna poi fare attenzione a quante volte capita che il bambino vomiti dopo i pasti. Possono esistere, infatti, altri problemi legati all'apparato digerente, come le allergie, che spesso si possono accompagnare a orticaria (eruzioni cutanee), intolleranze alimentari, come quella al lattosio, o addirittura la celiachia. Per escluderle servono esami specifici e non vale una diagnosi “fai da te”: descrivere la situazione al pediatra di fiducia lo aiuterà a indirizzare verso i giusti test da fare per capire cos’è che disturba lo stomaco del bambino. Una cattiva digestione nei bambini, che dura a lungo e che non è un episodio isolato dovuto a un’abbuffata, potrebbe infatti nascondere un problema non casuale.

Le tipologie del mal di pancia nei bambini

Si possono manifestare varie tipologie di mal di pancia nei bambini e i sintomi possono essere differenti: il mal di pancia localizzato intorno all'ombelico è comune nei bambini e può essere dovuto a diversi fattori come l'indigestione, la stitichezza o persino il nervosismo. In molti casi, il dolore intorno all'ombelico non è grave e può essere trattato con semplici rimedi (come massaggi addominali, impacchi caldi, alimentazione corretta e riposo). Tuttavia, se il dolore persiste o si accompagna ad altri sintomi preoccupanti, è consigliabile consultare un medico.

Quando, invece, il mal di pancia è accompagnato da vomito, le cause possono variare da un'infezione virale a una reazione alimentare. È importante monitorare il bambino, facendo caso ai segni di disidratazione, come bocca secca o poca urina. In questi casi, è fondamentale che il bambino si idrati a sufficienza, ma se il vomito persiste per più di 24 ore o è accompagnato da febbre alta, è necessario consultare un medico.

Quali sono i giusti rimedi contro il mal di pancia nei bambini?

In caso di cattiva digestione dovuta a un’alimentazione scorretta non ci sono particolari precauzioni da prendere, perché si tratta di un malessere passeggero. Quando si tratta di bambini, il rischio di disidratazione aumenta, soprattutto in caso di episodi di vomito. Per prima cosa, quindi, bisognerà reintegrare i liquidi, è importante farlo in maniera graduale, evitando grandi quantità di acqua o succhi di frutta zuccherati, che possono peggiorare la situazione. Questo perché lo stomaco, sollecitato ulteriormente, tenderà a respingere quanto bevuto, facendo tornare il vomito.

La raccomandazione è quella di dare un cucchiaino di acqua leggermente zuccherata ogni 5 minuti; altri liquidi consigliati sono quelli “trasparenti”, come del tè (rigorosamente senza teina, perché è un eccitante), la camomilla o una tisana, per esempio, alla melissa o al finocchio. È sempre bene considerare l'età del bambino e consultarsi con il pediatra prima di somministrare anche semplici rimedi naturali; bevande a temperatura ambiente realizzate con erbe idonee possono essere d'aiuto. In particolare, la melissa rilassa i muscoli di stomaco e intestino, la camomilla, invece, riduce l'acidità di stomaco e lenisce le mucose, mentre il finocchio aiuta a eliminare l'aria dall'intestino.

Dietro consulto del farmacista, e se il bambino ha l’età giusta, un aiuto può arrivare anche dagli integratori per la digestione, possibilmente a base di principi attivi naturali come quelli suggeriti per gli infusi. Quando il bambino ricomincerà a mangiare (meglio se almeno dopo 4 ore dall’ultimo episodio di vomito), è bene ripartire evitando alimenti grassi o con cotture difficili da digerire, quindi prediligere carne e verdure al vapore oppure pasta in bianco, meglio se condita con olio extravergine di oliva. No ai dessert, ma va bene della frutta frullata, come la banana. Introdurre lentamente gli zuccheri eviterà anche il rischio di sviluppare acetone, quella condizione che sopraggiunge quando il corpo è in carenza di glucosio.

Come evitare una digestione difficile nei bambini

Se non ci sono cause specifiche come intolleranze o problemi pregressi all’apparato digerente, prevenire una cattiva digestione nei bambini è possibile. Tutto dipende infatti da abitudini scorrette che possono essere riportate ad un giusto equilibrio.

I più piccoli dovrebbero evitare dolci, cibi fritti o grassi, merendine e snack confezionati. Questo non significa negare una fetta di torta o un pezzetto di uovo di cioccolata a Pasqua, così come è impossibile vietare totalmente qualche patatina a una festa di compleanno o dei popcorn salati quando si va al cinema. La soluzione è quella di controllare le quantità e soprattutto nel non far diventare questo tipo di alimentazione una consuetudine. Buona prassi sarebbe prediligere merendine fatte in casa, a quelle confezionate. I più piccoli vanno inoltre abituati a gestire il momento dei pasti con consapevolezza: vedere gli adulti che mangiano in piedi un panino al volo o assecondare il loro rifiuto delle verdure non aiuta certo a sviluppare l’attenzione all’alimentazione. Bisogna che imparino a mangiare con calma, masticando ogni boccone per il tempo necessario e stando seduti. Preparate loro alimenti con cotture semplici, evitate troppi grassi, proteine e zuccheri semplici e soprattutto moderate le quantità

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