Differenza tra fermenti lattici, probiotici e prebiotici: facciamo chiarezza
Scopri come i fermenti lattici, i probiotici e i prebiotici supportano la tua salute: guida pratica per scegliere ciò che fa bene all’intestino
16 Settembre 2025
Fermenti lattici, probiotici e prebiotici sono termini legati al benessere intestinale, spesso usati impropriamente come sinonimi. In realtà, indicano concetti totalmente differenti. La confusione deriva dal fatto che tutti riguardano l’ambito della salute intestinale e del benessere del microbiota, cioè l’insieme dei miliardi di microrganismi che popolano il nostro apparato digerente. Conoscere le differenze e il loro funzionamento serve per capire cosa assumere nei vari casi di malessere e come supportare l’equilibrio intestinale nel modo corretto.
Fermenti lattici
I fermenti lattici sono microrganismi, per lo più batteri, che hanno la capacità di fermentare il lattosio e altri zuccheri producendo acido lattico. Si trovano naturalmente in alcuni alimenti come yogurt, kefir, crauti e kimchi, ma possono essere assunti anche come integratori specifici.
A cosa servono i fermenti lattici?
Il ruolo principale dei fermenti lattici è quello di favorire l’equilibrio della flora batterica intestinale. Spesso vengono assunti in caso di diarrea (ad esempio dopo una gastroenterite o una terapia antibiotica), di disbiosi intestinale o anche per sostenere la digestione in determinati periodi di vita. I fermenti lattici possono venire neutralizzati dai succhi gastrici e, in tal caso, non rientrano nella definizione di probiotici.
Probiotici
Secondo la definizione dell’OMS, i probiotici sono “microrganismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute dell’ospite”. Come anticipato, non tutti i fermenti lattici sono probiotici: per esserlo, devono superare test di resistenza ai succhi gastrici e alla bile, adesione alla mucosa intestinale e, soprattutto, dimostrare benefici specifici per la salute.
A cosa servono i probiotici
Quali sono le funzionalità dei probiotici?
I probiotici possono svolgere diverse azioni, tra cui:
- ristabilire il microbiota intestinale alterato da antibiotici;
- ridurre la durata di episodi di diarrea acuta;
- supportare il sistema immunitario;
- favorire la digestione del lattosio;
- in alcuni casi, migliorare i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile.
È importante ricordare che ogni ceppo probiotico ha effetti specifici, perciò non si può generalizzare: è importante scegliere il probiotico giusto in base alle necessità individuali, dopo un consulto con il medico.
Prebiotici
A differenza dei probiotici, i prebiotici non sono microrganismi, ma sostanze non digeribili (in genere fibre) che fungono da nutrimento per i batteri “buoni” già presenti nell’intestino o assunti con integratori. I più noti sono inulina e frutto-oligosaccaridi (FOS), presenti naturalmente in alimenti come cicoria, topinambur, banane, aglio e cipolla.
A cosa servono i prebiotici
Il compito dei prebiotici è stimolare selettivamente la crescita e l’attività di alcuni batteri benefici, come Bifidobacterium e Lactobacillus. In questo modo contribuiscono a migliorare la composizione del microbiota, con effetti positivi non solo sulla digestione, ma anche sul metabolismo e sul sistema immunitario. Un corretto apporto di fibre prebiotiche può favorire la regolarità intestinale e contrastare la stitichezza.
Differenze chiave tra fermenti lattici, probiotici e prebiotici
In sintesi, i fermenti lattici sono batteri che producono acido lattico, in grado di favorire l’equilibrio intestinale; i probiotici sono microrganismi vivi con azioni specifiche sia sulla salute intestinale che sulla salute generale; i prebiotici sono fibre non digeribili che nutrono i “batteri buoni” nell’intestino e stimolano la crescita dei probiotici.
Quando usare fermenti lattici, probiotici e prebiotici
In base alle loro funzionalità, anche l’assunzione di fermenti lattici, probiotici e prebiotici cambia in base alle necessità ed esigenze:
- Fermenti lattici: possono essere ottimi alleati per il benessere intestinale, soprattutto dopo terapie antibiotiche o in caso di disturbi intestinali lievi, per riequilibrare la flora;
- Probiotici: vanno usati in maniera mirata, scegliendo ceppi studiati per l’obiettivo desiderato (ad esempio, la riduzione della diarrea da antibiotici o il sostegno immunitario). Non tutti i probiotici hanno la stessa efficacia e cambia in base al ceppo;
- Prebiotici: dovrebbero far parte dell’alimentazione quotidiana grazie a cibi ricchi di fibre. Possono anche essere assunti in integratori, specialmente se l’alimentazione non è bilanciata. Sono utili per nutrire alcuni batteri presenti naturalmente nell’intestino e incrementare la salute intestinale.
Spesso l’approccio migliore per contrastare difficoltà intestinali è combinare probiotici e prebiotici, i cosiddetti simbiotici, che uniscono microrganismi benefici e il loro nutrimento, migliorandone la sopravvivenza e l’attività nell’intestino. Tuttavia, è bene ricordare che fermenti lattici, probiotici e prebiotici non sostituiscono i farmaci e non rappresentano una cura universale, efficace in qualsiasi caso. In presenza di disturbi persistenti è sempre consigliato rivolgersi a un medico o a uno specialista in nutrizione.
Alimentazione: dove trovare fermenti lattici, probiotici e prebiotici
L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel mantenere sano il nostro microbiota e il benessere intestinale. Ci sono alcuni alimenti che contengono fermenti lattici, probiotici o prebiotici e possono diventare alleati quotidiani del benessere intestinale.
- Alimenti con fermenti lattici: yogurt tradizionale, Kefir di latte o d’acqua, crauti, kimchi, miso;
- Alimenti con probiotici: non tutti i prodotti fermentati contengono probiotici in senso stretto, per questo dovrebbe essere presente la dicitura “contiene probiotici” con indicati i ceppi specifici vivi, come ad esempio yogurt e kefir arricchiti con ceppi probiotici selezionati;
- Alimenti con prebiotici: cicoria, topinambur, carciofi, banane (meglio se non troppo mature), aglio, cipolla, porri, cereali integrali e legumi. È consigliabile integrare nella dieta quotidiana questi alimenti per aiutare a nutrire i “batteri buoni” e a sostenere indirettamente l’efficacia dei probiotici.
Quando l’alimentazione non basta, è possibile ricorrere agli integratori alimentari di fermenti lattici. Quelli con una formulazione di probiotici e prebiotici favoriscono il naturale equilibrio del microbiota intestinale e sono utili per contrastare la disbiosi e ripristinare la corretta funzione digestiva e ristabilire il benessere intestinale.
Fonti
Postbiotics versus probiotics: Possible new allies for human health