Mal di pancia nel bambino: soffre di cattiva digestione?

Il tuo bambino ha mal di stomaco dopo i pasti? Potrebbe trattarsi di cattiva digestione. Come riconoscerla?

10 Maggio 2022
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Quante volte ci sentiamo appesantiti, ad esempio, dopo un pantagruelico pranzo della domenica? La digestione può essere davvero messa alla prova quando si mangia più del solito e questo non accade solo tra gli adulti. Anche i più piccoli, infatti, non sono esenti da mal di pancia causati da abbuffate o cibi troppo elaborati. Ma come riconoscere se il bambino ha solamente un episodio di cattiva digestione o un altro problema? Una prima osservazione si può fare partendo dai sintomi e tenendo d'occhio anche il contesto in cui si presentano.

Che cosa causa la cattiva digestione nei bambini?

Quale bimbo, almeno una volta, non ha chiesto alimenti accattivanti e colorati come torte al cioccolato, caramelle oppure patatine fritte e hot dog pieni di salse? Solo pochi fortunati genitori non si sono sentiti pregare per un po’ di cibo “spazzatura”. È del tutto normale, anche per quelle madri e quei padri che si sono impegnati molto nell’educazione alimentare in famiglia. Questo perché si tratta di cibi nuovi, molto saporiti e spesso conosciuti in contesti che spingono all'emulazione, come per esempio alle feste di compleanno, dove abbondano cibi spesso grassi e ricchi di zucchero.

Questi alimenti, però, possono causare una cattiva digestione nei bambini, specialmente se mangiati in dosi eccessive e magari anche velocemente, senza masticare a sufficienza: i bambini mentre mangiano in queste occasioni non di rado giocano, corrono e ingurgitano quindi anche aria. Per di più, quando ci sono in tavola prodotti di questo genere, saltano agli occhi anche bevande colorate e gassate che certo non aiutano la digestione di questi cibi pesanti.

Cattiva digestione nei bambini: i sintomi per riconoscerla

I bambini, spesso, lamentano mal di pancia e non solo quando sta per suonare la campanella. Questo malessere può avere cause diverse, perciò va sempre ascoltato. Il loro modo di definire questo dolore a volte è molto vago, quindi per un genitore è difficile comprenderne il motivo; ci si agita ancor di più se, oltre a lamentare questo fastidio, il bambino ha anche episodi di vomito.

In breve, i sintomi di cattiva digestione nei bambini possono essere:

  • senso di pesantezza e pienezza allo stomaco;
  • nausea;
  • pallore:
  • vomito.

Il mal di pancia da indigestione insorge comunemente entro 4 ore dal pasto, accompagnato da un senso generale di malessere e debolezza, che si manifestano anche con il pallore del viso. Se il bambino è piccolo, probabilmente, tenderà a piagnucolare e cercare il genitore.

Lo stomaco del bambino, che già è di minori dimensioni rispetto a quello dell’adulto, risulterà pieno e difficilmente il bimbo richiederà altro cibo. Se capace di descriverla, è probabile che il piccolo riferirà di sentire anche una sensazione di acidità allo stomaco.

Con una digestione complicata non sono esclusi fenomeni come l’eruttazione e il meteorismo, a causa dell’aerofagia: l’aria nella pancia si accumula per il modo scorretto in cui si è mangiato, di fretta, con grossi bocconi e magari con bibite gassate. Il senso di nausea si tramuta poi in vomito, che dopo mangiato nei bambini è caratteristico di una cattiva digestione.

Le cause che provocano ai bambini mal di stomaco e vomito possono essere diverse e conoscerle aiuta a escluderle: tra le principali c'è, per esempio, la gastroenterite virale, quella che comunemente chiamiamo “virus intestinale”. È importante non confonderla con la cattiva digestione: di solito, un bambino che ha preso questo virus insieme al vomito presenta anche altri segnali, come diarrea, eccessiva debolezza e febbre. Il vomito, causato dal virus, può perdurare per qualche giorno ed esaurirsi dopo alcuni episodi, mentre nel caso di cattiva digestione il vomito si risolverà nel giro di ore (massimo un giorno), talvolta con un solo episodio.

Bisogna poi fare attenzione a quante volte capita che il bambino vomiti dopo i pasti. Possono esistere, infatti, altri problemi legati all'apparato digerente, come le  allergie, che spesso si possono accompagnare a orticaria (eruzioni cutanee), intolleranze alimentari, come quella al lattosio, o addirittura la celiachia. Per escluderle servono esami specifici e non vale una diagnosi “fai da te”: descrivere la situazione al pediatra di fiducia lo aiuterà a indirizzare verso i giusti test da fare per capire cos’è che disturba lo stomaco del bambino. Una cattiva digestione nei bambini, che dura a lungo e che non è un episodio isolato dovuto a un’abbuffata, potrebbe infatti nascondere un problema non casuale.

Quali sono i giusti rimedi per la cattiva digestione nei bambini?

In caso di cattiva digestione dovuta a un’alimentazione scorretta non ci sono particolari precauzioni da prendere, perché si tratta di un malessere passeggero. Quando si ha a che fare con i bambini, però, aumenta il rischio di disidratazione, a maggior ragione se ci sono stati episodi di vomito. Per prima cosa, quindi, bisognerà reintegrare i liquidi e ciò andrà fatto in maniera graduale, perché far bere al bambino grandi bicchieri d'acqua o, ancor peggio di succhi di frutta zuccherati, potrebbe peggiorare la situazione. Questo perché lo stomaco, sollecitato ulteriormente, tenderà a respingere quanto bevuto, facendo tornare il vomito.

La raccomandazione è quella di dare un cucchiaino di acqua leggermente zuccherata ogni 5 minuti; altri liquidi consigliati sono quelli “trasparenti”, come del tè (rigorosamente senza teina, perché è un eccitante), la camomilla o una tisana, per esempio, alla melissa o al finocchio. È sempre bene considerare l'età del bambino e consultarsi con il pediatra prima di dargli anche dei semplici rimedi naturali; delle bevande a temperatura ambiente realizzate con erbe idonee possono essere d'aiuto. In particolare, la melissa rilassa i muscoli di stomaco e intestino, la camomilla, invece, riduce l'acidità di stomaco e lenisce le mucose, mentre il finocchio aiuta a eliminare l'aria dall'intestino.

Dietro consulto del farmacista, e se il bambino ha l’età giusta, un aiuto può arrivare anche dagli  integratori per la digestione, possibilmente a base di principi attivi naturali come quelli suggeriti per gli infusi. Quando il bambino ricomincerà a mangiare (meglio se almeno dopo 4 ore dall’ultimo episodio di vomito) è bene ripartire evitando alimenti grassi o con cotture difficili da digerire, quindi prediligere carne e verdure al vapore oppure pasta in bianco, meglio se condita con olio extravergine di oliva. No ai dessert, ma va bene della frutta frullata, come la banana. Introdurre lentamente zuccheri eviterà anche il rischio di sviluppare acetone, quella condizione che sopraggiunge quando il corpo è in carenza di glucosio.

Come evitare una digestione difficile nei bambini

Se non ci sono cause specifiche come intolleranze o problemi pregressi all’apparato digerente, prevenire una cattiva digestione nei bambini è possibile. Tutto dipende infatti da abitudini scorrette che possono essere riportate ad un giusto equilibrio.

I più piccoli dovrebbero stare lontani da dolci, cibi fritti o grassi, merendine e snack confezionati. Questo non significa negare una fetta di torta o un pezzetto di uovo di cioccolata a Pasqua, così come è impossibile vietare totalmente qualche patatina a una festa di compleanno o dei popcorn salati quando si va al cinema. La soluzione sta nel moderare le quantità e soprattutto nel non far diventare questo tipo di alimentazione una consuetudine; bisognerebbe, per esempio, evitare di riproporre merende confezionate a scuola la mattina e a casa nel pomeriggio. I più piccoli vanno inoltre abituati a gestire il momento dei pasti con consapevolezza: vedere gli adulti che mangiano in piedi un panino al volo o assecondare il loro rifiuto delle verdure non aiuta certo a sviluppare l’attenzione all’alimentazione. Bisogna che imparino a mangiare con calma, masticando ogni boccone per il tempo necessario e stando seduti. Preparate loro alimenti con cotture semplici, evitate troppi grassi, proteine e zuccheri semplici e soprattutto moderate le quantità.

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