Rigurgito acido: come intervenire per stare meglio?

Il rigurgito acido è un fastidioso sintomo spesso associato al reflusso gastroesofageo. Cosa prendere per alleviare questa sensazione?

21 Luglio 2022
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Il rigurgito acido è un fenomeno alquanto fastidioso che può verificarsi occasionalmente o con frequenza e può essere indice di una semplice indigestione così come di una malattia più seria. Intervenire sul rigurgito significa, oltre ad attenuare i sintomi, cercarne la causa. Nel frattempo, ecco cosa si può prendere e cosa è meglio mangiare in caso di rigurgito acido.

Cos’è il rigurgito acido e quali sono le cause

Il rigurgito acido è la risalita di cibo o liquidi dallo stomaco alla bocca: questo materiale risale dall’esofago e concentra in gola uno spiacevole sapore acido e amaro. Questo fenomeno avviene senza particolari avvertimenti, nausea o contrazioni, ma si verifica all’improvviso. La principale causa del rigurgito acido è il reflusso gastroesofageo, tanto che chi ne soffre segnala questo sintomo almeno 4 giorni a settimana, ma possono esserci altre condizioni che portano alla risalita di cibo alla bocca (anche in assenza di acidità):

  • acalasia (una malattia che compromette le contrazioni dell’esofago)
  • disturbo da ruminazione
  • ernia iatale 
  • diverticoli esofagei

Tra le cause del rigurgito acido ci sono anche l’obesità e la gravidanza, complici un’aumentata pressione intraddominale e i cambiamenti ormonali. Al di là di queste circostanze, in cui l’evento del rigurgito è presente con frequenza, la risalita di materiale acido può essere dovuta anche, più semplicemente, a un’indigestione o a un’alimentazione scorretta, per esempio con un abuso di bevande gassate e cibi grassi o con pasti abbondanti e frettolosi.

I sintomi del rigurgito acido

Il segnale del rigurgito acido è la sensazione di avere in gola un liquido amaro, che provoca irritazione e bruciore. Al rigurgito possono essere associati altri sintomi, che dipendono dalla causa del disturbo; in caso di reflusso gastroesofageo solitamente si hanno, tra gli altri, bruciore alla gola e alla bocca dello stomaco, alito cattivo, nausea, gonfiore addominale.

Cosa mangiare in caso di rigurgito acido

Se il rigurgito acido si presenta per il reflusso gastroesofageo, le indicazioni per la dieta sono simili a quelle di questa condizione. Innanzitutto, è importante concentrarsi su come mangiare, prima che sul cosa: le abbuffate andrebbero bandite, perché rendono la digestione difficile e rallentano la permanenza del cibo nello stomaco. Bisogna poi sempre masticare a lungo e non ingurgitare bocconi troppo grossi. Anche periodi prolungati di digiuno sono da evitare: mai saltare il pranzo, quindi, perché lo stomaco vuoto produce comunque acidità.

Gli alimenti da scegliere in caso di rigurgito acido sono carni magre e cotte senza l’aggiunta di troppi grassi, si può scegliere il pesce e anche dell’affettato, purché magro. Fanno molto bene kefir e yogurt magri, perché ricchi di probiotici, mentre per i formaggi serve un po’ di attenzione in più nello scegliere preparazioni non grasse e fresche. I cibi no in caso di rigurgito acido sono gli alimenti particolarmente irritanti, come il pomodoro o la menta. Vanno evitati poi i salumi e i condimenti grassi e piccanti, ma anche bevande come le bibite gassate, alcol e caffè. Occhio anche alla frutta, perché gli agrumi, per esempio, sono particolarmente acidi.

Rigurgito acido: cosa prendere per stare meglio

In caso di rigurgito acido è sempre raccomandato consultare il proprio medico, specialmente se questo fenomeno si presenta spesso e non è solo l’esito sporadico di una grande mangiata tra amici. I farmaci e i rimedi naturali riescono infatti ad alleviare i sintomi, ma non eliminano la causa principale. 

Per combattere il rigurgito acido si può optare per rimedi naturali che contrastino l’acidità e facilitino la digestione. Ci sono, per esempio, integratori a base di prebiotici specifici per facilitare la (cattiva) digestione, che sfruttano le proprietà di principi attivi naturali per proteggere lo stomaco, lenire le mucose e impedire la risalita degli acidi gastrici verso l’esofago. Il mix di prebiotici e probiotici, in più, ristabilisce l’equilibrio della flora batterica e regolarizza la funzionalità intestinale.

Tra i principi attivi utili in caso di rigurgito acido c’è anche l’alginato di sodio, un “sale naturale” che, a contatto con gli acidi gastrici, crea una sorta di film protettivo capace di contenere il contenuto dello stomaco. In questo modo, ne viene impedita la risalita verso l’esofago e al contempo lo stomaco beneficia di un’azione lenitiva data dalla presenza di questo gel. 

In caso di fastidi più seri e non occasionali, il medico potrà prescrivere dei farmaci da prendere contro il rigurgito acido. La terapia più comune è a base di inibitori della pompa protonica, che riducono la secrezione acida da parte dello stomaco e riescono a eliminare, nella metà dei casi, il bruciore retrosternale tipico del reflusso gastroesofageo. Gli antagonisti dei recettori H2, invece, oggi sono meno raccomandati, perché gli inibitori di pompa protonica risultano più efficaci. Il loro funzionamento consiste nel bloccare l’attività di un enzima deputato alla secrezione gastrica. 

Possono essere utili, infine, i farmaci procinetici, con l’obiettivo di velocizzare lo svuotamento dello stomaco e ridurre l’acidità. Per tutte le terapie, vale sempre la regola di consultarsi con uno specialista, anche se sono farmaci da banco: l’assunzione prolungata può infatti portare effetti collaterali e spesso non è risolutiva.

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