Dieta depurativa per l’intestino irritabile: come ritrovare il benessere perduto

Cosa mangiare per depurare l’intestino e tenere sotto controllo i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile

6 Ottobre 2023
Giovane donna con succhi salutari e avocado

La sindrome dell’intestino irritabile è una condizione molto diffusa, che comporta sintomi a livello intestinale e nella regolarità del transito delle feci. Si possono presentare crampi, gonfiore, diarrea o, al contrario, stitichezza. Non se ne conosce ancora con certezza la causa scatenante, ma è noto che sia collegata a una molteplicità di fattori, come uno squilibrio del microbiota e uno stato infiammatorio, dovuti molto spesso alla dieta, ma anche a cause psicosomatiche, come lo stress. In presenza dei sintomi dell’intestino irritabile, il medico può consigliare una dieta depurativa, per riportare l’equilibrio e recuperare il benessere.

Sindrome dell’intestino irritabile

La sindrome dell’intestino irritabile è una condizione cronica che emerge spesso in seguito a momenti di particolare stress psicologico (come un lutto) o fisico (come un’operazione chirurgica oun’infezione) e si manifesta con sintomi come:

  • crampi addominali;
  • gonfiore;
  • diarrea;
  • stitichezza.

Sono sintomi molto comuni, ma solo se si protraggono per almeno tre mesi si può diagnosticare una sindrome dell’intestino irritabile. Le persone che soffrono di questo disturbo possono presentare i sintomi in modo continuativo, per un periodo più o meno lungo, oppure in modo più episodico.

La sindrome dell’intestino irritabile non è di per sé una patologia grave o che può avere conseguenze nocive, ma peggiora di molto la qualità della vita dei soggetti che ne soffrono. Per questo è importante trovare un modo per gestire i sintomi, e il primo passo da fare è modificare la propria dieta.

I sintomi sono infatti dovuti a un’alterazione del microbiota, l’insieme di microrganismi come funghi, virus e batteri benefici che si trova nel tratto digerente e che assolve importanti funzioni. Tra queste, anche il buon funzionamento del sistema immunitario. Altra condizione che porta ai sintomi della sindrome dell’intestino irritabile è un’infiammazione dell’intestino. Entrambe le condizioni sono influenzate da quello che mangiamo. Vediamo come depurare l’intestino e gestire così questi sintomi.

Depurare l’intestino

Depurare l’intestino è molto utile per riportarlo in una condizione di equilibrio e benessere, ma non è uno stile alimentare sostenibile sul lungo periodo, perché implica molte restrizioni. Proprio per questo, in caso di intestino infiammato o sindrome dell’intestino irritabile, è sempre meglio rivolgersi al proprio medico e a uno specialista in nutrizione per avere un piano personalizzato in base alle proprie esigenze.

Di solito, per la sindrome dell’intestino irritabile viene consigliato di evitare i cosiddetti cibi FODMAP, un insieme di alimenti che, secondo gli studi, accentuano sintomi come gonfiore addominale, stitichezza o diarrea. Quello che li accomuna, e che va a costituire l’acronimo del nome (fermentabili, oligosaccaridi, disaccaridi e polioli) è il contenuto di alcuni zuccheri a catena corta. Fra questi alimenti troviamo:

  • prodotti lattiero-caseari, come latte, formaggi, gelato;
  • frutta, come mele, pere, mango, melone, ciliegie, fichi;
  • verdura, come le crucifere (cavolfiore, cavolo cappuccio, cavoletti di Bruxelles, verza…), bietola, asparagi, carciofi;
  • miele;
  • funghi;
  • legumi, come ceci, fagioli, lenticchie;
  • cereali come il grano e la segale.

Da evitare soprattutto i cibi confezionati e le bibite gassate che, insieme alla caffeina, peggiorano i sintomi e promuovono uno stato infiammatorio.

Tolti questi alimenti, alcuni dei quali anche ricchi di nutrienti fondamentali per l’organismo, cosa mangiare per ripristinare la flora batterica in modo naturale?

Proprio perché una dieta depurativa implica così tante restrizioni, non è possibile seguirla per un lungo periodo. Di solito gli specialisti prescrivono una dieta del genere per 2-6 settimane: il tempo di depurare l’intestino e passare poi a reintrodurre in piccole quantità i tipi di alimenti esclusi.

Cosa mangiare in caso di flora batterica alterata o di sindrome dell’intestino irritabile dipenderà poi dai sintomi specifici di ognuno. In caso di gonfiore addominale saranno da evitare verdure a foglia verde, legumi, lievito. In caso di diarrea saranno da preferire cibi come le patate e il riso, mentre in caso di stitichezza è opportuno ricorrere a fibre solubili.

Fra gli alimenti consigliati in una dieta depurativa per intestino irritabile troviamo:

  • bevande vegetali;
  • frutta come banane, fragole, arance, uva;
  • carote, melanzane, patate;
  • fonti proteiche come tofu, uova, pollo;
  • cereali come avena, riso, quinoa.

È poi da tenere in considerazione anche la preparazione dei pasti: sono da evitare pietanze troppo unte, con salse cremose o troppo speziate. Cotture al vapore o al forno sono da preferire, così come il cibo fatto in casa, più sano e semplice. In tutti i casi è poi raccomandato di bere molta acqua.

Infine, anche il rimedio della nonna dell’aceto di mele per l’intestino irritabile, da bere la mattina insieme a un bicchiere d’acqua, ha un effetto depurativo e antibatterico.

Dieta per intestino infiammato

Una dieta depurativa ha come vantaggio un ripristino della flora batterica ma, come abbiamo visto, porta anche ad escludere alimenti che contengono nutrienti benefici e necessari per l’organismo, come le vitamine e i sali minerali di frutta e verdura.

Una volta conclusa la dieta depurativa è importante, però, che chi soffre di intestino irritabile continui a seguire una dieta equilibrata, meno restrittiva di una dieta leggera per intestino infiammato, che ha invece lo scopo di ridurre l’infiammazione.

Dovranno essere presenti tutti i nutrienti (carboidrati, proteine, grassi) e tutti i micronutrienti (vitamine e sali minerali) e si dovranno limitare gli alimenti confezionati o già pronti, così come le salse unte e le fritture. Anche caffè ed alcol andrebbero ridotti o, ancora meglio, eliminati.

È preferibile fare pasti più piccoli intervallati da spuntini e non mangiare nelle tre ore precedenti il sonno (qui si trovano alcuni esempi di menu). Infine, bere molta acqua e fare attività fisica completano il quadro di uno stile di vita salutare, utile anche per gestire i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile.

Fonti

CentroMedicinaBiologica
DrHyman
Harvard
Harvard
HopkinsMedicine
HuffingtonPost
Humanitas

H.H. Hsu et al., “Treatment of irritable bowel syndrome with a novel colonic irrigation system: a pilot study”,  Techniques in Coloproctology, 2016 Aug;20(8):551-7

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