Alimenti con lattosio nascosto: impariamo a riconoscerli

Evitare il lattosio, per chi è intollerante, può non essere così semplice: questo zucchero, infatti, è usato come additivo anche in alimenti impensabili

4 Settembre 2023
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Il lattosio è uno zucchero che a molti risulta impossibile da digerire, per l’insufficienza dell’enzima lattasi, il cui compito è dividerlo nelle sue componenti più semplici, i due zuccheri glucosio e galattosio. Chi è intollerante al lattosio, quindi, dovrebbe evitare di assumerlo, facendo particolarmente attenzione alla propria dieta. Non basta infatti escludere il latte e i suoi derivati, o scegliere le versioni “senza lattosio”, ma è anche importante fare attenzione ad alcuni alimenti confezionati, ai farmaci e agli integratori, nei quali il lattosio è utilizzato come additivo o insaporitore.

In quali alimenti si trova il lattosio?

Gli alimenti che contengono lattosio sono il latte e i suoi derivati, come:

  • formaggi
  • panna
  • burro

Da un punto di vista chimico, il lattosio è un disaccaride, ovvero uno zucchero composto da due zuccheri semplici, il glucosio e il galattosio. Perché il nostro corpo sia in grado di digerirlo, è necessario che venga “scomposto” in questi due zuccheri semplici e tale compito è svolto dall’enzima lattasi.

Alla nascita il nostro corpo, escludendo patologie particolari, produce questo enzima, ma con la crescita i livelli di questa produzione si riducono e molto spesso diventano insufficienti per garantire la digestione del lattosio.

È possibile assumere integratori di lattasi per evitare i sintomi dell’intolleranza al lattosio, come il gonfiore addominale, quando si mangiano cibi che ne contengono, altrimenti è necessario evitarli, tenendo presente che:

  • il livello di intolleranza al lattosio varia da individuo a individuo, quindi alcuni possono mangiarne in piccole quantità, mentre altri devono evitarlo del tutto;
  • i processi produttivi che vengono usati per alcuni formaggi li rendono privi di lattosio e perciò possono essere mangiati anche dagli intolleranti.

Riguardo a quest’ultimo punto, i formaggi che di solito anche gli intolleranti al lattosio riescono a mangiare senza problemi sono:

  • quelli sottoposti a una lunga stagionatura (come il Grana padano o il Castelmagno): durante il tempo di stagionatura, in assenza di ossigeno, avviene un processo detto fermentazione lattica, che trasforma il glucosio contenuto nel lattosio in acido lattico;
  • quelli che contengono fermenti lattici, come lo yogurt: i batteri “buoni” come i Lactobacilli digeriscono il lattosio, assolvendo a quella che sarebbe la funzione della lattasi.

Esistono quindi formaggi con un residuo di lattosio talmente minimo da poter essere di solito mangiati anche dagli intolleranti ma, come abbiamo accennato in precedenza, esistono anche alcuni alimenti (e non solo) che contengono lattosio pur non essendo derivati del latte. Vediamo quali sono.

Alimenti con lattosio nascosto

Come abbiamo già detto, il lattosio è uno zucchero, e proprio per questo viene usato come additivo e insaporitore in una varietà di alimenti che, a primo impatto, non hanno niente a che vedere con il latte e nei quali ci si può sorprendere di trovarlo.

In particolare, gli alimenti che possono contenere lattosio sono:

  • prodotti da forno: cornetti, pan carré, dolci tipici delle festività (panettone, pandoro, colomba);
  • carni lavorate: wurstel, salumi, pancetta, hot dog;
  • barrette di cereali e frutta secca;
  • sughi pronti;
  • condimenti per insalata;
  • prodotti solubili pronti all’uso: caffè solubile, purè di patate, dado da brodo, zuppe;
  • dolcificanti artificiali;
  • liquori cremosi.

Bisogna porre attenzione anche agli alimenti confezionati che riportano la dicitura “a basso contenuto di grassi”: per renderli comunque saporiti e gustosi, i grassi vengono spesso sostituiti da sostanze zuccherine, proprio come il lattosio.

La cosa migliore da fare è sempre leggere con attenzione le etichette: alcuni alimenti possono contenere tracce di latte anche se non è usato come additivo, perché vengono lavorati in stabilimenti dove si usa e dove le catene produttive non sono adeguatamente separate.

E l’attenzione va posta anche verso prodotti che non sono alimenti, come alcuni farmaci e integratori, perché possono contenere il lattosio come ingrediente.

Senza lattosio vuol dire senza latte?

I prodotti senza lattosio sono varianti dei cibi con lattosio sottoposti a processi produttivi che li rendono privi di questo zucchero. In pratica, viene riprodotto il processo biochimico che avviene nell’organismo per digerire il lattosio, aggiungendo la lattasi. Questo enzima divide il lattosio in glucosio e galattosio prima che il prodotto venga consumato.

Il significato di “senza lattosio” è poi regolato per legge, anche se non c’è omogeneità a livello europeo. In Italia questa dicitura può essere usata se il residuo di lattosio è meno di 0,01 grammi di lattosio per 100 grammi o millilitri di prodotto.

Senza lattosio non significa quindi senza latte: indica i prodotti delattosati, che mantengono le stesse caratteristiche nutrizionali del latte e dei suoi derivati, ma non contengono il lattosio. Questi prodotti, ormai facilmente reperibili in quasi tutti i supermercati, sono adatti agli intolleranti e nutrizionalmente contengono le stesse sostanze presenti nelle varianti con lattosio e preziose per il nostro organismo, come il calcio.

Gli alimenti senza lattosio o delattosati sono poi a loro volta diversi da quelli naturalmente privi di lattosio, che non sono derivati dal latte e non contengono al loro interno ingredienti derivati dal latte.

Fonti

Epicentro
Humanitas
Humanitas
Issalute
MsdManuals
NewFoodMagazine
Salute.gov

P. Eadala, J.P. Waud, S.B. Matthews, J.T. Green, A.K. Campbell, “Quantifying the 'hidden' lactose in drugs used for the treatment of gastrointestinal conditions”, Alimentary Pharmacology & Therapeutics, 2009 Mar 15;29(6):677-87

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