Test per l’intolleranza al lattosio: quali sono e in cosa consistono

9 Ottobre 2023
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Quando si affrontano in maniera ricorrente dei disturbi gastrointestinali, ci si può trovare di fronte alla necessità di escludere l'ipotesi di un'eventuale intolleranza al lattosio. Gli esami diagnostici pensati per tale scopo non sono invasivi, anche se possono rivelarsi piuttosto lunghi e scomodi per alcuni soggetti. Nello specifico, quanti test per l’intolleranza al lattosio esistono? E come si svolgono?

L’intolleranza al lattosio: sintomi e cause

I sintomi più comuni dell'intolleranza al lattosio sono principalmente legati all’apparato digerente e possono creare notevoli disagi. Includono diarrea, flatulenza, dolore addominale accompagnato da gonfiore e rumori intestinali. Più raramente i soggetti intolleranti manifestano sintomi neurologici e infiammazioni del tratto urinario, mentre eritemi e rash sulla pelle sono solitamente dovuti a reazioni allergiche.

L’origine di questi disturbi risiede nel malassorbimento del lattosio, che si verifica quando l’enzima lattasi, responsabile della digestione del lattosio, è carente o assente. È importante precisare che la presenza di un deficit di lattasi non equivale necessariamente a un'intolleranza al lattosio. 

Test per l’intolleranza lattosio: dove farlo?

Considerata la necessità di avere dei risultati chiari per poi intraprendere un adeguato trattamento, è sempre preferibile rivolgersi a dei professionisti della salute

Il test può essere eseguito tramite una semplice richiesta del medico curante o di uno specialista direttamente presso le ASL di appartenenza. In alternativa, si possono scegliere cliniche o laboratori privati che offrono questa opportunità. Anche alcune farmacie consentono di eseguire test per l’intolleranza al lattosio, avvalendosi di personale esterno specializzato.. Non è consigliabile, invece, effettuare un test casalingo per l’intolleranza al lattosio: utilizzare kit fai-da-te può comportare errori di procedura o di lettura dei risultati, talvolta non affidabili. Per di più, questi test per l’autodiagnosi possono rivelarsi costosi, specialmente se si rende necessario ripetere il test a causa di possibili inesattezze.

Breath test per intolleranza al lattosio: come funziona?

Il breath test all’idrogeno è il gold standard per diagnosticare il malassorbimento del lattosio: significa che, fra tutti gli esami, è quello considerato il migliore in termini di affidabilità e accuratezza.

L’esame è sicuro per il paziente e non invasivo, anche se può richiedere tempo e la manifestazione di alcuni dei sintomi. Il test, infatti, consiste nel far assumere al paziente una certa quantità di una soluzione contenente lattosio (circa 25 grammi) e, in caso di intolleranza, è probabile che si presentino i sintomi gastrointestinali. 

Dopo aver bevuto la soluzione, a distanza di 15 minuti l’operatore offrirà al paziente una cannuccia per soffiare all’interno di un sacchetto o di una provetta. Questa operazione dovrà essere ripetuta più volte nell’arco di diverse ore, a intervalli di 20-30 minuti, in base alla versione del test. L’esame permette di misurare la quantità di idrogeno contenuta nell’aria espirata: quando l’enzima lattasi non è sufficiente, infatti, il lattosio permane più a lungo nell’intestino e si avvia un processo di fermentazione, da cui originano gas come l’anidride carbonica, il metano e, appunto, l’idrogeno. 

Durante la lettura dei risultati, il professionista che deve effettuare il referto osserva se e di quanti punti è cresciuta la quantità di idrogeno rispetto al valore basale. Se è presente un picco, viene diagnosticato un malassorbimento del lattosio.

Prepararsi per il breath test per l’intolleranza al lattosio

La preparazione per il breath test per l’intolleranza al lattosio può variare in base al laboratorio che analizza i campioni, perché esistono diversi kit per effettuare i test. Solitamente viene richiesto di rimanere a digiuni per qualche ora prima del test o, addirittura, dalla sera prima. Alcuni laboratori chiedono di osservare una dieta leggera nei giorni che precedono l’esame, a base di carne ai ferri e riso bollito, escludendo categoricamente alimenti che contengono fibre. Per diversi giorni prima del test, inoltre, non vanno assunti fermenti e probiotici né lassativi. Considerata la variabilità nella preparazione, però, è sempre bene affidarsi alle indicazioni fornite dalla struttura in cui è previsto l’esame.

Test per l’intolleranza al lattosio con prelievo di sangue

Un ulteriore esame per diagnosticare l’intolleranza al lattosio è quello eseguito su un campione di sangue raccolto con un semplice prelievo. Durante l’analisi viene ricercata la quantità di glucosio nel sangue: se scisso dall’enzima lattasi, il lattosio si divide in glucosio e galattosio; pertanto, in seguito all’assunzione di lattosio, i livelli di glucosio nel sangue dovrebbero aumentare. Se è presente un malassorbimento, invece, tali livelli rimangono invariati.

Test genetico per l’intolleranza al lattosio 

La predisposizione all’intolleranza al lattosio si esprime in una variazione sul DNA. Con un prelievo di sangue (o di saliva) e una particolare procedura effettuata in laboratorio si possono cercare eventuali geni mutati.

In ogni caso, il medico saprà consigliare il test più adeguato in base alla storia della persona.

Fonti

De Geyter C, Van de Maele K, Hauser B, Vandenplas Y., Hydrogen and Methane Breath Test in the Diagnosis of Lactose Intolerance, Nutrients, 2021 settembre 18
Intolleranze al lattosio - Ministero della Salute

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