Intestino irritabile: miele sì o meglio evitare?

9 Ottobre 2023
miele intestino irritabile

La sindrome dell'intestino irritabile (o IBS, acronimo dall’inglese Irritable Bowel Syndrome) è un disturbo gastrointestinale che affligge molti individui. Questa condizione, caratterizzata da sintomi come dolore addominale, gonfiore, diarrea e stipsi, rimane ancora enigmatica nelle sue cause precise, ma è noto che diversi fattori possono scatenare o peggiorare i sintomi dell'IBS, tra cui la dieta. Tra gli alimenti sconsigliati in presenza di fastidi ci sono sicuramente alcuni frutti e i latticini, ma il miele è raccomandato per chi soffre di intestino irritabile?

Le cause dell’intestino irritabile

La sindrome dell’intestino irritabile può definirsi un disturbo multifattoriale, privo di una causa specifica ma con diversi fattori di rischio associati alla sua insorgenza. Tra questi rientrano:

  • l'uso eccessivo di antibiotici, che altera il microbiota, la popolazione di microrganismi ospitata nell’intestino;
  • disbiosi intestinale, lo squilibrio di tale microbiota, indipendentemente dalla causa;
  • stati emotivi ansiosi;
  • infezioni batteriche pregresse; 
  • alterazioni nei movimenti dell'intestino.

In aggiunta ai fattori di rischio, l'IBS è spesso scatenato da vari trigger, fattori scatenanti che comprendono particolari alimenti, stress, ansia e fluttuazioni ormonali. Numerosi studi si concentrano sul legame tra intestino e cervello, inclusa l'implicazione del microbiota nell'insorgenza di patologie del sistema nervoso.

I cibi no e i cibi sì per l’intestino irritabile

Molte persone che soffrono della sindrome dell'intestino irritabile riferiscono un peggioramento dei sintomi in seguito all'assunzione di specifici alimenti. Tuttavia, il rapporto diretto tra l'alimentazione e l'IBS rimane complesso, poiché soggetti diversi possono reagire in modo variabile agli stessi cibi.

Gli studi hanno osservato un approccio dietetico promettente per alleviare i sintomi dell'IBS: la dieta a basso contenuto di FODMAP. Questo acronimo fa riferimento a oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli, cioè sostanze che, quando non digerite o digerite in maniera insufficiente, tendono a fermentare nell'intestino, contribuendo all'insorgenza dei sintomi caratteristici dell'IBS. Tra gli alimenti ricchi di queste sostanze figurano quelli contenenti lattosio, diversi tipi di frutta e verdura, legumi e alcuni cereali. Bisogna sottolineare, però, che questo regime alimentare dovrebbe essere suggerito e monitorato da un professionista della salute, poiché priva l’organismo di importanti fonti nutritive. Inoltre, andrebbe seguito per un periodo circoscritto e non sul lungo termine come alimentazione quotidiana. 

I cibi di origine animale, come le uova, il pesce e la carne, gli alimenti senza lattosio e quelli senza glutine non sembrano invece peggiorare la sintomatologia dell’intestino irritabile. 

Il miele fa bene all’intestino? 

Il miele è una fonte di fruttosio, pertanto rientra nella categoria di cibi ad alto contenuto di FODMAP, in maniera analoga a frutta come le mele, le pere, le ciliegie, le pesche e il cocomero. Per le persone che soffrono di sindrome dell'intestino irritabile, il consumo di miele e di cibi contenenti fruttosio può rappresentare un fattore scatenante dei sintomi.

Esistono test specifici per valutare la capacità dell’organismo di assorbire il fruttosio, in particolare con un test del respiro (o breath test), che misura la quantità di idrogeno espirato, proprio come accade nei test di intolleranza al lattosio. Questo perché il fruttosio non digerito rimane nell'intestino, favorendo la proliferazione dei batteri residenti. Ciò porta a un aumento della produzione di gas, che a sua volta provoca sintomi come flatulenza, gonfiore e feci molli. 

La capacità di assorbire il fruttosio è influenzata anche dalla presenza di glucosio. Pertanto, il rapporto tra fruttosio e glucosio nei cibi consumati può influire sulla digestione del fruttosio e sulla gravità dei sintomi. Da notare che anche lo zucchero sorbitolo può acuire l’entità dei disturbi, di conseguenza il miele non andrebbe sostituito con dolcificanti, perché sono a base di polioli, che fanno parte delle sostanze FODMAP. È anche raccomandabile leggere attentamente le etichette dei prodotti alimentari: molte caramelle o chewing gum senza zuccheri, per esempio, contengono queste sostanze, come lo xilitolo.

Il miele risulta avere blandi effetti lassativi sulla popolazione in generale, a prescindere dalla presenza o meno della sindrome dell’intestino irritabile. Per alcuni può però risultare utile nel trattamento della stipsi. Questo effetto è simile a quello di un lassativo osmotico, in quanto il miele richiama l'acqua nell'intestino, ammorbidisce le feci e ne agevola l'espulsione. 

Quando si tratta di gestire i sintomi dell’IBS attraverso la dieta, è fondamentale evitare soluzioni fai-da-te: ogni individuo è unico e può reagire in modo diverso agli alimenti. Inoltre, è essenziale tenere presente che i disturbi intestinali possono derivare da molteplici cause, quindi la diagnosi e il trattamento dovrebbero sempre essere affrontati con il proprio medico o uno specialista. Gli esperti, oltre a individuare l’origine del problema, permettono di gestire eventuali squilibri nutrizionali che potrebbero verificarsi a causa di restrizioni dietetiche.

Fonti

All About FODMAPs: Who Should Avoid Them and How? - Healthline 
A Diet Low in FODMAPs Reduces Symptoms of Irritable Bowel Syndrome - Gastroenterology Journal 
Try a FODMAPs diet to manage irritable bowel syndrome - Harvard Health 
Irritable Bowel Syndrome: The Role of Food in Pathogenesis and Management - PMC 
5 Foods to Avoid if You Have IBS - Johns Hopkins Medicine

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