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Indigestione (Dispepsia)

L’indigestione, chiamata anche dispepsia, è un disturbo della funzione digestiva temporaneo e transitorio. Non è una malattia, ma un insieme di sintomi che colpiscono lo stomaco e l’intestino.

Indigestione (Dispepsia)
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Indigestione (Dispepsia)

L’indigestione o dispepsia è un cattivo funzionamento del processo digestivo. I sintomi caratteristici sono gonfiore addominale e pesantezza, bruciore e acidità, dolore alla bocca dello stomaco, fino ad arrivare a sintomi come nausea e giramenti di testa, vomito e diarrea.

La principale causa di indigestione è da ricercare in un’alimentazione scorretta. Di solito i sintomi si manifestano in seguito a un pasto abbondante e ricco di proteine complesse e grassi. Questi alimenti sono difficili da digerire e allungano i tempi di svuotamento gastrico. Il risultato è che aumentano le possibilità di indigestione.

Cos’è la dispepsia?

Prima di andare avanti ad approfondire i sintomi, è necessario un chiarimento terminologico. Cos’è la dispepsia? E qual è la differenza con “indigestione”?

“Dispepsia” è il termine utilizzato dai medici al posto di “indigestione” o “cattiva digestione”. Queste parole sono utilizzate quotidianamente, ma non sono abbastanza precise per l’utilizzo in medicina.

Ma cosa significa dispepsia? La parola deriva dall’unione del prefisso greco “dis-”, cioè “malfunzionamento” e della parola “pepsia”, cioè “digestione”. Il significato di dispepsia quindi è “malfunzionamento della digestione”, che si traduce quindi in indigestione o cattiva digestione.

Ne consegue che indigestione, cattiva digestione e dispepsia sono, di fatto, la stessa cosa.

Indigestione: sintomi

I sintomi dell’indigestione sono molto caratteristici. Quando si parla di indigestione o cattiva digestione, i sintomi più comuni possono includere:

  • bruciore e acidità di stomaco (acidità gastrica)
  • dolore alla bocca dello stomaco
  • mal di stomaco
  • pesantezza di stomaco
  • eruttazione e meteorismo
  • reflusso gastroesofageo

A volte l’indigestione può presentare anche altri sintomi come nausea e mal di testa, che possono addirittura portare al vomito.

In alcuni casi l’indigestione può portare sintomi come:

  • febbre
  • brividi
  • mal di testa
  • sudorazione

In presenza di febbre si può anche prendere in considerazione una diagnosi alternativa. La febbre è uno dei sintomi tipici delle infezioni virali o batteriche, per cui l’indigestione può essere causata da una gastroenterite virale o batterica più che da un pasto troppo abbondante.

Come capire qual è la vera causa? Come sempre, in caso di dubbio, la cosa migliore da fare è consultare il proprio medico.

Indigestione: quanto dura e quando preoccuparsi

Una delle domande che si fanno tutti è: quanto durano i sintomi dell’indigestione? La durata di un’indigestione coincide con la durata dei suoi sintomi e quando termina, anch’essi scompaiono. Di solito si manifestano circa una o due ore dopo la conclusione del pasto e durano qualche ora.

Se l’indigestione dura più a lungo o se compaiono sintomi come presenza di feci scure, vomito con sangue, dolore durante la deglutizione o respiro affannoso, è il caso di contattare subito un medico.

Indigestione: cause

Quali sono le cause dell’indigestione? Quasi sempre queste sono da ricercare nelle abitudini alimentari e nello stile di vita della persona.

Se si escludono le cause organiche, mangiare troppo e mangiare male sono le cause principali degli episodi di indigestione.

I problemi principali sono dovuti agli alimenti ricchi di proteine complesse. Le proteine sono nutrienti fondamentali per il buon funzionamento dell’organismo ma, per essere digerite, richiedono molto lavoro da parte dell’apparato digerente, che si serve di enzimi specifici per questo compito.

Alcune proteine, chiamate proteine complesse, richiedono per essere digerite di essere scisse in componenti più semplici e facilmente assimilabili. E sono proprio queste a mettere a dura prova gli enzimi digestivi. Alimenti ricchi di proteine complesse sono le carni rosse, le uova, il pesce.

Altri alimenti potenzialmente responsabili degli episodi di indigestione sono i grassi, specialmente i fritti. Insieme alle proteine, i grassi sono gli alimenti che richiedono i tempi digestivi più lunghi.

Insomma, un pasto abbondante, ricco di proteine e grassi, è uno dei principali colpevoli degli episodi di indigestione.

Non sempre però è possibile stabilire una causa dell’indigestione, i cui sintomi possono in alcuni casi essere frequenti. In questo caso i dottori parlano di dispepsia funzionale. Questa si manifesta con sintomi come pesantezza di stomaco, gonfiore, acidità, dolore alla bocca dello stomaco anche dopo un pasto normale.

Anche se non esiste una causa nota della dispepsia funzionale, sono stati individuati alcuni alimenti e abitudini che la possono favorire:

  • fumo di sigaretta
  • vita stressante
  • consumo di bevande gassate, caffè e alcolici
  • uso di farmaci come ibuprofene o aspirina
  • infezione da batterio helicobacter pylori

Indigestione: rimedi e cosa mangiare

L’indigestione non è una malattia ma un insieme di sintomi. Per trattarla bisogna quindi intervenire a livello sintomatologico.

Contro sintomi come bruciore di stomaco, acidità gastrica e flatulenza, si possono usare integratori enzimatici che supportano la funzione digestiva aiutando gli enzimi digestivi endogeni a scindere le proteine complesse.

In presenza di sintomi come mal di testa, vertigini, nausea o vomito si può intervenire con specifici trattamenti per ridurre il fastidio, ovviamente dopo aver chiesto un parere al medico o al farmacista.

Un’alimentazione leggera è un altro rimedio per l’indigestione. Una delle domande che tutti si fanno è cosa mangiare dopo un’indigestione, soprattutto se accompagnata da vomito.

In questo caso i rimedi della nonna sono sempre utili: riso in bianco, per apportare carboidrati e fibre facili da digerire, the al limone e fette biscottate per apportare liquidi soprattutto in presenza di vomito o diarrea. Bisogna pur nutrirsi!